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Hillman diceva che possiamo conoscere noi stessi solo attraverso un altro, non ci è concesso di riuscirci da soli.

 

La relazione con gli animali ci può aiutare in questa scoperta e, per molte di noi, è stato così. Inizieremo una serie di interviste a donne la cui relazione con gli animali è stata il viatico alla scoperta di sé, da un punto di vista personale e a volte, anche professionale.

 

Venere 50, in collaborazione con la scuola di PTRI, promuove da vent’anni corsi di formazione incentrati sulla relazione con gli animali. Spesso in questi percorsi le protagoniste sono donne, e per molte di loro, da quell’inizio, è partito un viaggio di crescita umana e professionale.

 

Altre donne che intervisteremo, le abbiamo incontrate nei nostri studi professionali, all’interno di percorsi di crescita o di psicoterapia; in tutti i casi sono testimonianze che pensiamo possano essere d’aiuto al fine di  rendere più consapevole il nostro rapporto con gli amici animali.

Oggi vi presentiamo la storia  di Daniela Munck,operatrice di pet therapy relazionale integrata.
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Daniela, raccontaci com’è iniziata e come si è sviluppata la tua storia con gli animali

 

Gli animali hanno sempre fatto parte della mia vita fin da quando sono nata. Prima di me in famiglia abitava già un grosso cagnone meticcio di nome Black, che mi ha accolta subito senza gelosie, prendendomi sotto la sua protezione, in quanto cucciolo di casa. Abitando in campagna, in una fattoria, la presenza degli animali è sempre stata una costante. Naturalmente la considerazione e il trattamento che veniva loro riservato dai miei nonni e genitori era di varia natura e un po’ diverso dalla concezione di animale d’affezione che si è poi sviluppata e siamo abituati ad avere ora. Devo dire che per me invece, il rapporto con loro si è sempre instaurato a livelli più profondi, riconoscendone l’individualità, facendo nascere delle relazioni molto forti. Lo sviluppo ha portato ad un percorso di vita costellato dalla loro presenza in vari ambiti e a diventare vegetariana.

 

In che momenti cruciali della tua vita questa relazione ti ha sostenuto e che cosa ti ha insegnato.

 

C’è stato un momento della mia vita in cui la rottura di un legame importante mi ha portato a trasferirmi per un periodo in un’altra città. Essermi spostata insieme ai miei due gatti compagni di allora è stato sicuramente di sostegno. Ti insegna che sono tuoi compagni di vita e che loro tengono a te quanto tu tieni a loro.
Non ti è mai successo di essere criticata per la tua relazione con gli animali?

 

Si, spesso. Specialmente quando mi sono trovata ad accogliere animali abbandonati avendone già altri. Per il legame profondo che ho con loro, una frase costante in passato era: “vedrai che quando avrai dei figli non sarai più cosi….” Tutto smentito dai fatti, ho due figli meravigliosi che sono cresciuti insieme a cani e gatti in una relazione di rispetto reciproco e di cura. Ho delle foto bellissime mentre sto allattando mio figlio, con il mio gatto accoccolato sull’altro lato.  I miei figli amano e rispettano i loro compagni a quattro zampe che fanno parte della nostra famiglia. E’ facile per noi non lo nego, abbiamo una situazione privilegiata, abitiamo in campagna e anche gli animali che abitano con noi godono di una grande e dignitosa libertà. Ognuno rispetta l’altro senza prevaricarlo.

 

Per molti l’animale è l’esatto opposto dell’umano, per altri invece è l’eco di una similitudine, tu cosa ne pensi?

 

Io penso che il presupposto essenziale per una relazione tra persona e animale sia il rispetto..  ” Nel  1922 Karl Bühler usa il termine di “evidenza del Tu“ nell’ambito dei rapporti interpersonali: la percezione dell’altro, del “Tu” e del rispetto che ne consegue. Questo avviene non già a livello cognitivo, bensì su un piano socio-emotivo ed è il presupposto per lo sviluppo dell’attitudine all’empatia e alla condivisione nei confronti di altri esseri viventi. Con Theodor Geiger nel 1931 questo termine viene impiegato anche per descrivere le relazioni uomo-animale. Per lui, a definire in maniera determinante la “evidenza del Tu”, sono soprattutto i vissuti personali con la controparte, sia essa persona o animale, l’atteggiamento verso questa, nonché i sentimenti autentici provati. Konrad Lorenz approva il riconoscimento scientifico dell’ ”evidenza del Tu” promosso da Bühler, propugnando un’etica estesa anche agli animali.”

 

In base alla tua esperienza cosa consiglieresti a una persona che sta pensando di far entrare nella propria vita un animale?

 

 

Io credo profondamente che ogni incontro con un animale non sia mai casuale, esattamente come avviene con le persone e che in alcune circostanze siano glia animali a scegliere noi. Se una persona decide di fare entrare un animale nella sua vita deve farlo con consapevolezza avendo ben chiaro che sta instaurando un rapporto di una responsabilità estrema nel quale il rispetto, l’amore e la cura sono alla base