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Domenica 23 ebbraio, il C.A.T. ospiterà il seminario esperenzialie ”Il potere evolutivo dei sogni”, condotto da Daniela Grenzi e Sonia Venturini. Per introdurre l’incontro, vi proponiamo un piccolo contributo su sogni e fantasie erotiche

 

I sogni osceni costituiscono molto spesso un incitamento a scendere nell’inconscio, quel piccolo giardino zoologico che è in noi e dove si svolge una vita strana e rumorosa; forse vedremo che tutto qui è limitato, che manca l’aria e vi è totale assenza di libertà di espressione. Probabilmente è per il nostro benessere che l’inconscio non ci risparmia nessun rimprovero. (da L’interpretazione dei sogni. Sigmund Freud)

 

Così, il padre della psicanalisi parlava dei sogni erotici (”osceni”), quelle disorientanti incursioni notturne nelle pieghe del nostro inconscio, in cui ci sorprendiamo a fare e desiderare cose che mai ci saremmo figurati di sperimentare nella veglia.

 

Ma questo è il bello dei sogni. O il brutto, se i ”sogni osceni” ci colgono ad indugiare sui piaceri della carne mentre la nostra vita vorrebbe essere in realtà completamente votata alla loro mortificazione: Sant’Agostino, non nascondeva il suo sconcerto di fronte alle bizzarrie del nostro mondo interiore, capace di trasformare in un satiro anche l’uomo più timorato di Dio.

 

Ma è così che funzionano le cose e al massimo, si può rimuovere o dimenticare ciò che abbiamo vissuto in sogno, ma il riverbero dei nostri desideri, delle fantasie che procurano eccitazione e degli atti che abbiamo compiuti, continua ad accompagnarci una volta svegli e tracce concrete dei nostri ”turbamenti”, rimangono a testimonianza delle nostre pulsioni, imprese sulle lenzuola, la biancheria che indossiamo o sulla pelle.

 

Bene, ma perché? Perché i nostri sogni si fanno erotici? Non c’è una sola risposta, evidentemente. Se Freud sosteneva che anche sogni all’apparenza straordinariamente innocenti possano incarnare grossolani desideri erotici, possiamo anche dire che ciò che sembra avere evidenti (e a volte imbarazzanti) connessioni sessuali, non necessariamente di questo ci parla: ritrovarsi in sogno a fare l’amore con una persona estranea o con una persona nei confronti della quale mai ci sogneremmo di provare la minima attrazione sessuale, può essere solo un tentativo di entrare in intimità con una parte della nostra personalità che normalmente, nella veglia, tendiamo ad ignorare.

 

Questo potrebbe portarci a riflettere, più in generale, sulle nostre fantasie erotiche, quelle che magari trovano albergo nei sogni, anche ad occhi aperti, perché no?
E che ruolo hanno queste fantasie?
Noi oggi, in ambito sessuologico, sappiamo che le fantasie sessuali sono ingredienti  fondamentali per una sessualità appagante; svolgono una funzione fondamentale in tutte le fasi del piacere, dal desiderio all’orgasmo. Le problematiche sessuali spesso derivano proprio dal tentativo di reprimere le fantasie erotiche a causa di sensi di colpa e disinformazione.
L’immaginario sessuale ha quindi una sua funzione autonoma non direttamente collegata alla realtà e non deve essere confuso con il desiderio che è un ambito completamente diverso.

 

Ma quali sono le fantasie femminili più ricorrenti? Quali sono le vostre, lettrici di Venere 50? I dati ci riportano che un elemento comune sembra essere quello della rottura delle convenzioni:  fare l’amore con una persona diversa dal proprio partner o con una persona sconosciuta, ad esempio, ma anche eleggere luoghi non convenzionali dove fare sesso o ancora, sentirsi dominate o ritrovarsi all’interno di un rapporto con un’altra donna, fino a immaginare di compiere atti che troveremmo riprovevoli o imbarazzanti, ma che ciò nonostante, il nostro inconscio tira fuori dai suoi più reconditi anfratti.

 

Cosa sogna un animale che non sia un esemplare di homo sapiens? Ha delle fantasie erotiche?  Chissà! Sicuramente non ha il problema di confrontarsi con  regole e le convenzioni dettate dalla cultura e la ricerca del piacere, verrebbe da immaginarsi, rappresenta solo una questione pratica, un’attività che non richiede giustificazioni, che non provoca imbarazzi e non produce nessun tipo di stigma sociale.
Teniamoci dunque i nostri sogni erotici e le nostre fantasie sessuali, che sono gli strumenti migliori per ricordarci che viviamo di pulsioni e desideri, della cui esistenza sembriamo accorgerci  solo quando ci troviamo tra le braccia di Morfeo.

 

E come ci piacerebbe far dire a Sigmund Freud: buonanotte e sogni osceni!