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di Giovanna Rossi

 

 

Molte di noi hanno paura della solitudine, ma è importante sapere che il nostro corpo è un continente così densamente abitato da rasentare il caos

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Dalla nascita in poi, l’impatto col mondo esterno ci consente di iniziare un rapporto simbiotico con esseri viventi diversi da noi, improntato alla reciproca convenienza.
Quando due esemplari di specie diverse si uniscono per sfruttare le reciproche competenze a beneficio di entrambi, si realizza quello che si definisce rapporto simbiotico, tale collaborazione diviene così stretta che l’identità dei singoli organismi sembra dissolversi e si crea un’unica entità in perfetto equilibrio.
La simbiosi è dunque una importante strategia di sopravvivenza, perché permette di unificare le risorse e ottenere migliori possibilità di adattamento all’ambiente.

 

 

Il corpo umano è un interessante esempio di collaborazione con il diverso da sé e nell’evoluzione verso una sempre maggiore complessità, ha stretto rapporti con colonie di microorganismi che via via si sono specializzate in funzioni fondamentali per la vita.
Dove vivono in prevalenza queste colonie? Praticamente ovunque: la nostra pelle ne è ricoperta, come il tubo digerente, la bocca come l’ano e naturalmente il canale vaginale. In pratica tutte le zone di confine tra noi e il resto del mondo.

 

 

Alla luce di quanto abbiamo detto finora, vorrei focalizzare l’attenzione proprio sulla nostra vagina, cercando di esaminare la sua natura di ecosistema.
Innanzitutto, come ogni ecosistema in equilibrio dinamico, la salute della vagina varia in risposta al cambiamento dei fattori esterni e interni collegati all’età, all’alimentazione, all’uso di farmaci, alla presenza di stress ecc…
Dall’infanzia alla pubertà la flora batterica vaginale è costituita da una popolazione microbica mista (Stafilococco, Streptococco, Corinebatteri, E.Coli) prevalentemente anaerobica, cioè che non ha bisogno di ossigeno per vivere e moltiplicarsi. Questa flora rimane uguale fino all’inizio dell’età fertile, per poi tornare tale dopo la menopausa.

 

 

Durante il periodo fertile, caratterizzato da un movimento ormonale ciclico, dalla presenza delle mestruazioni, dell’ovulazione e dell’eventuale gravidanza, la flora vaginale è dominata da lactobacilli (95%) di Döderlein, i quali hanno un ruolo chiave in quanto inducono la formazione di un “biofilm” che ostacola l’adesione degli agenti patogeni e producono diverse sostanze come ol perossido di idrogeno, le batteriocine e l’acido lattico. Quest’ultima sostanza rende il pH vaginale acido, ostacolando in questo modo la colonizzazione vaginale da parte di microorganismi esterni.
La vagina diviene così un perfetto sistema difensivo pronto ad affrontare le avversità!
Ma tutte noi sappiamo quanto in realtà sia possibile e a volte facile che questo equilibrio si alteri, permettendo che si creino dei disturbi, le cosiddette vaginiti.

 

 

Le cause possono essere molteplici e in un’altra occasione le esamineremo approfonditamente, adesso è importante concentrarsi sulle cause di debolezza del nostro sistema difensivo.
Nel nostro corpo nulla è isolato, tutto è in rapporto con tutto e l’ambiente vaginale non fa eccezione : ciò che accade nel nostro intestino, ciò che entra in noi sotto forma di cibo, farmaci, stress, può condizionare l’efficienza dei sistemi difensivi. L’acidosi metabolica dovuta ad una alimentazione troppo ricca di farine bianche, latticini e zuccheri semplici, altera anche il PH vaginale che non è più in grado di difenderci dai microorganismi esterni. L’uso di antibiotici altera la normale composizione della flora batterica, favorendo la crescita di microorganismi resistenti.

 

 

Lo stress con il suo complesso di emozioni negative, influisce sul nostro secondo cervello, ovvero l’intestino, alterandone la popolazione batterica. Questa alterazione a sua volta condiziona anche quella vaginale, creando i presupposti per una forma di infiammazione acuta.
Dunque la consapevolezza di non essere affatto sole, di essere una comunità di esseri vitali che collaborano e cercano equilibrio e benessere, ci deve aiutare a non vedere una patologia come un fenomeno isolato causato da una aggressione esterna.
Spesso le patologie , in questo caso le vaginiti, sono l’espressione di un malessere complessivo che coinvolge tutto il nostro stile di vita e quindi la terapia è innanzi tutto cambiare le nostre abitudini sbagliate.
Poi ci sono anche cause psicologiche, ma questo è un argomento talmente vasto da meritare una trattazione a parte.