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di Paola Vigarani

Lo conferma un rapporto pubblicato nel 2018 dal Boston Consulting Group: per ogni dollaro di finanziamento, le start-up di proprietà femminile generano 78 centesimi, rispetto ai 31 di quelle maschili. Le donne garantiscono nel tempo anche una crescita più costante.

Forse che le donne sono più adatte alla leadership?

La domanda impone una generalizzazione assoluta ed immagino già qualcuno affrettarsi a rispondere sostenendo il concetto meritocratico che chi è “bravo” lo è indipendentemente dal suo genere. Vado oltre alle idee e alle esperienze personali ed i clichè e provo a riportarvi screening di dati di genere, tutt’altro che numerosi, come se non fosse importante conoscere i comportamenti di metà della popolazione umana per comprendere la realtà basata sui fatti.

Vi è uno studio interessante della Peterson Institute for International Economics, intitolato -“La differenza di genere è redditizia?” che si basa su una ricerca effettuata su un campione di 21.980 aziende distribuite su un territorio di 91 Paesi. L’analisi mostra che, globalmente, vi è in realtà, una relativa carenza di donne in posizioni di leadership. Il 60% delle aziende studiate non ha membri femminili nei consigli direttivi e più del 50% non ha donne tra i suoi dirigenti ed executive. Quello che. però, si evince è che qualora le donne siano presenti nei consigli direttivi e/o ai vertici, la loro presenza contribuisce al miglioramento della performance e del rendimento aziendale, attraverso un incremento degli utili, in quanto la presenza femminile aumenta la diversificazione delle competenze. I dati mostrano che, per le aziende in attivo, il passaggio dall’assenza di leader femminili, ad un aumento del 30% di presenze, conduce ad un aumento dei profitti del 15% sopra la media.

Anche la London School of economics (L.S.E.) ha pubblicato una ricerca condotta in Svezia nel 2017 che ha misurato le prestazioni dei due sessi nello svolgimento delle loro funzioni professionali. Lo studio si pone l’obiettivo di approfondire cosa accade quando vengono imposte le quote rosa nelle strutture amministrative. Lo studio ha riportato un incremento di rendimento ed efficienza; le donne si sono dimostrate più efficaci dei loro colleghi maschi ed infine l’inserimento di quote rosa ha permesso l’eliminazione di uomini incompetenti.

A questo punto non resta che chiedersi, ma le donne vedono e vivono la leadership come gli uomini o in modo diverso?

Ancora dati: proviamo ad analizzare cosa è emerso a questo proposito dalla ricerca “Motivazione e diversità” che ho condotto con Alessandra Lazazzara e Barbara Quacquarelli lo scorso anno. Le donne esprimono una profonda onestà intellettuale ed un forte senso di responsabilità e chiedono più frequentemente dei colleghi maschi un supporto all’azienda nello sviluppo delle proprie competenze di leadership.

E ancora, uno studio condotto da Caliper, una società di consulenza accreditata, che ha analizzato a fondo lo stile di 59 donne leader, ha trovato, fra l’altro, che: siamo più persuasive degli uomini, abbiamo maggiori capacità interpersonali, siamo più flessibili, più empatiche, e più portate alla socialità, ascoltiamo di più e meglio degli uomini, infatti utilizziamo di più quello che abbiamo ascoltato, siamo generalmente più inclusive e in particolare, abbiamo un modo di decidere e risolvere i problemi che coinvolge maggiormente gli altri membri del team. Ci teniamo ad arrivare alla miglior decisione possibile più che a difendere il nostro punto di vista iniziale.

Queste differenze di genere sono abbastanza scontate perché coerenti con l’educazione e le esperienze di socializzazione che hanno avuto la maggior parte delle donne (incoraggiate a collaborare, ascoltare, usare competenze sociali).

Concludo con una semplice quanto illuminante riflessione di una donna Primo Ministro, Indira Gandhi: “Penso che una volta la leadership significasse imporsi; oggi è possedere le qualità necessarie per meritare la stima degli altri”.

E’ allora così difficile ammettere che le donne, oggi, sono più adatte dei maschi alla leadership?